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I “RISVOLTI” DELLA DOMENICA / “L’atlante di Francesco”

Rubrica a cura di Salvatore Picone

Per i dieci anni di pontificato di Papa Francesco, il libro di Antonio Spadaro, gesuita, direttore della storica rivista La civiltà cattolica e membro del Board of Directors della Georgetown University (è anche Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e Consultore del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali) restituisce certamente le “rivoluzioni” di Papa Bergoglio, fatte con gesti e parole.

Un Papa che ha iniziato il suo pellegrinaggio a Lampedusa, che piange per questa “terza guerra mondiale a pezzi”, che spera e prega affinché la parola pace torni nelle teste e nei cuori degli uomini potenti. Un Papa che ha saputo far diventare la pandemia la metafora per comprendere il mondo.

Padre Spadaro – che Strada degli Scrittori e Treccani Cultura hanno avuto ad Agrigento tra i docenti del Master di scrittura – ci consegna il ritratto di un pontefice che mette Cristo al centro della vita dei popoli. Un Papa certamente preoccupato per il futuro della Chiesa. Già dalle prime pagine del libro – L’atlante di Francesco. Vaticano e politica internazionale – ci si rende conto della drammaticità del tempo che stiamo vivendo. E perciò qual è il compito della Chiesa prima dell’apocalisse? Un Papa può cambiare il destino della Storia?

Ecco, Antonio Spadaro ci fa riflettere sul tempo che viviamo, dandoci la possibilità di guardare direttamente dalla finestra dei palazzi vaticani quei gesti di Francesco.

La lettura del libro – pubblicato da Marsilio e di cui pubblichiamo il risvolto – è utile per comprendere, anche indirettamente, in che mondo viviamo e cosa ognuno di noi può fare per sostenere le battaglie di Bergoglio e il suo messaggio di un Cristianesimo che deve confrontarsi ogni giorno con la Storia.

In un mondo interconnesso, percorso da una «guerra mondiale a pezzi» e dominato da prospettive apocalittiche, qual è il compito della Chiesa? Che cosa caratterizza, in particolare, i gesti e le parole di Francesco? Quali sono le radici della «diplomazia della misericordia»? E come si concilia la volontà di mediazione con l’energica denuncia dei mali di oggi? A dieci anni dall’elezione di Jorge Mario Bergoglio, Antonio Spadaro neri legge l’approccio geopolitico da più prospettive. Innanzitutto la visione, di cui mette in luce i punti fondamentali, attingendo ai numerosi riferimenti culturali e intellettuali del pontefice. Ricostruisce quindi la «mappa» dell’azione di Francesco, attraverso i viaggi apostolici, gli eventi sinodali e la politica internazionale della Santa Sede. Ne emerge un’analisi dei traguardi raggiunti e delle sfide aperte: l’impegno per un nuovo umanesimo in Europa e per porre fine ai conflitti e alla tragedia dei migranti, proponendo un’alternativa credibile al capitalismo finanziario speculativo; l’avvicinamento alla Cina e il dialogo con l’Islam; l’esperienza della prima pandemia globale nell’era digitale; l’attenzione a territori dalle forti contraddizioni politiche ed ecologiche, come l’Amazzonia; i passi avanti nei rapporti con il Medio Oriente e le visite in paesi quali il Kazakistan e il Bahrein, luoghi di incontro e crocevia multietnici, «laboratori» di una Chiesa piccola ma viva.