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Luigi Pirandello

I luoghi di Luigi Pirandello ad Agrigento. Viaggio tra i sentieri dello scrittore nato io 28 giugno 1867 e scomparso a Roma il 10 dicembre 1936

Pirandello è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934, due anni prima dell morte. È considerato tra i più importanti drammaturghi del XX secolo, soprattutto per la sua produzione, per le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale.

 

 

 

 

 

I LUOGHI: Agrigento

Girgenti (Agrigento) è la città di Luigi Pirandello, il luogo in cui è nato, cresciuto, e dove ha avuto la sua prima formazione. È anche la città teatro dei suoi personaggi e delle vicende pirandelliane. Una condizione da cui non si è mai staccato e da cui ha avuto sempre ispirazione. Nel libro “I vecchi e i giovani” Girgenti appare povera e desolata: “…silenziosa e attonita superstite nel vuoto d’un tempo senza vicende, costellata di vecchie casupole, vere tane di miseria. Vi si saliva per angusti vicoli sdruccioli, a scalini, malamente acciottolati, sudici spesso, intanfati dai cattivi odori misti esalanti dalle botteghe buje come antri…”.

CAOS, CASA NATALE

In contrada Caos, tra Agrigento e Porto Empedocle, nacque, il 28 giugno 1867: “…una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’ulivi saraceni affacciata agli orli d’un altopiano d’argille azzurre sul mare africano”, scriverà Pirandello. La casa di campagna dove nacque il grande drammaturgo è una costruzione rurale della prima metà del XVIII secolo. Rimasta sempre nel cuore dello scrittore, in questo luogo ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza e sosterà ad ogni ritorno ad Agrigento, fino al 1922. L’ultima visita di Pirandello al Caos risale al 1934, due anni prima della morte. Le sue ceneri, poste in un vaso greco figurato, che Pirandello aveva ricevuto dalla famiglia nell’estate del 1924, furono traslate nel 1946 da Roma al Museo civico di Agrigento dove rimasero fino al 1956 allorché, in occasione della ricorrenza del ventennale della morte, furono sistemate al Caos.
La casa natale nel 1949 era stata dichiarata monumento nazionale e dal 1952 è di proprietà della Regione Siciliana. Dal 1987 è un museo dove sono raccolti cimeli, fotografie, lettere, onorificenze, documenti dedicati a Luigi Pirandello.

PORTA DI PONTE

Sempre nelle pagine del romanzo, non si può non riconoscere Porta di Ponte, l’ingresso di Via Atenea, il salotto della città, luogo di ritrovo degli agrigentini: “Non passava giorno che non si vedessero per via in processione funebre le orfanelle grigie del Boccone del povero”.

 

 

 

 

 

VIA PIRANDELLO

Un tempo era la via San Francesco, dove si trovava la casa di città della Famiglia di Pirandello. Una piccola targa ricorda il luogo della casa, di fronte l’antica chiesa, ora sconsacrata, che Pirandello ha diverse volte descritto. Dalla via Pirandello si arriva, lungo la via Atenea, all’antico Municipio, oggi sede della Camera di Commercio. Di fronte il vecchio Palazzo di Giustizia dove, tra l’altro, è possibile visitare la stanza del giudice Rosario Livatino. Il “viaggio” nella Girgenti di Pirandello continua fino al teatro a lui intitolato. Nei pressi della vicina via Bac Bac, la piazza Lena così descritta da Pirandello: “…dove pareva fosse un tumulto attorni a qualcuno che cantava…. Erano i pescivendoli che, arrivati or ora dalla marina, scavalcati dalle mule cariche, gridavano tra la folla il pesce fresco, con lunga e gaia cantilena”. Ed è sempre Pirandello che ci accompagna tra le antiche strade della città: “…proseguirono per la salita sempre più erta di Bac Bac, finché non giunsero presso la porta più alta della città, a settentrione, il cui nome, arabo anch’esso, Bab-er-rjiach (Porta dei Venti), era divenuto Bibirria”.

BIBLIOTECA LUCCHESIANA

In via Duomo, poco prima della Cattedrale, dove si conserva la lettera del Diavolo portata qui dal monastero di Palma di Montechiaro, appartenuta alla monaca benedettina Maria Crocefissa della Concezione, la famosa Beata Corbera del “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa. La biblioteca Lucchesiana, candidata tra i Luoghi del Cuore Fai, è una delle meraviglie nascoste nel centro storico della città, fondata dal vescovo Andrea Lucchesi Palli vissuto nel ‘700. Frequentata dal giovane Pirandello, nel romanzo “Il fu Mattia Pascal” lo scrittore annota: “…sul tavolone lì in mezzo c’era uno strato di polvere alto per lo meno un dito: tanto che io – per riparare in certo qual modo alla nera ingratitudine de’ miei concittadini – potei tracciarvi a grosse lettere questa iscrizione: A Monsignor Boccamazza, munificentissimo donatore in perenne attestato di gratitudine i concittadini questa lapide posero”.