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I “RISVOLTI” DELLA DOMENICA / “Volare alto volare basso”

Rubrica a cura di Salvatore Picone

Nel ricordo di Letizia Battaglia, non potevamo non rileggere il risvolto di uno dei suoi ultimi libri. Un volume straordinario pubblicato da Contrasto l’anno scorso: Volare alto volare basso. Conversazioni, ricordi e invettive propone un lungo dialogo tra la grande fotografa scomparsa il 13 aprile scorso e Goffredo Fofi. Non una semplice intervista, ma una lunga, intensa e provocatoria dialettica di confronto e talvolta di scontro che, a partire dalla fotografia, tocca i temi più disparati. Una lettura che diventa, per tutti noi della “Strada degli scrittori”, l’occasione per salutare ancora una volta una grande protagonista della storia della Sicilia.

Non è una semplice intervista quella tra lo scrittore e critico e la fotografa siciliana ma una lunga, intensa e provocatoria dialettica di confronto e talvolta di scontro che, a partire dalla fotografia, tocca i temi più disparati. Il risultato è questo volume, sorprendente, attuale, diretto, pungente quasi offensivo, per dirla in dialetto siciliano, una vastasata.  Come un flusso di coscienza il discorso oscilla tra passato e presente, tra ricordi e realtà. Filo conduttore è la fotografia: non quella dei selfie, bensì quella con un valore civile, etico, sociale, capace di documentare, testimoniare e perdurare nel tempo. Nel corso della conversazione i due autori ritornano a un’epoca di disobbedienza civile, in cui la cultura era ancora uno strumento di liberazione e si credeva potesse realmente cambiare la società. Ma non solo: si parla anche di arte, letteratura, cinema, viaggi, di una Sicilia arcaica, terra d’origine di Letizia Battaglia e adottiva per Goffredo Fofi; inevitabilmente, di mafia, di cui l’autrice palermitana è stata “testimone professionista”. E ancora, si ragiona sulla politica, odierna e passata; si riflette sulla cruda realtà quotidiana ma anche su quella spirituale. Si richiamano alla memoria pezzi di vita propria o altrui. Una vena malinconica accompagna un’analisi disincantata del mondo contemporaneo, con tutte le sue debolezze e le sue quotidiane battaglie.

Con la fotografia sono finalmente riuscita a essere una persona: non ero più una moglie, non ero un’amante, non ero bella, non ero giovane, ma ero una persona che faceva testimonianza di qualcosa. Con molta convinzione.
Letizia Battaglia