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I “RISVOLTI” DELLA DOMENICA / “Luci di luglio”

Rubrica a cura di Salvatore Picone

Su Tuttolibri Sergio Pent ha scritto che il nuovo romanzo di Gian Mauro Costa “si legge d’un fiato, sulle ali di una immutata nostalgia”. E ce da aspettarselo visto che l’autore ha saputo inchiodare sulla poltrona tanti lettori con i suoi gialli pubblicati da Sellerio. Appena giunto in libreria per Mondadori, questo libro – Luci di luglio – è un incrocio di fatti e storie palermitane del luglio del 1960. Da un lato la nota “battaglia di Palermo”, una pagina storica dimenticata ma fondamentale perché si inserisce nell’alveo dei Fasci Siciliani, della Resistenza, delle lotte contadine, dell’Antimafia sociale, ma anche delle lotte operaie e studentesche; dall’altro eventi “di colore” come può essere una piazza di Monreale trasformata in platea per la partecipazione ad una popolare trasmissione televisiva (i famosi quiz di Mike Bongiorno, sfide tra città del nord e del sud) o la profezia che prevedeva la fine del mondo che tanto fece discutere allora. Il tutto sotto le luci delle luminarie pronte ad accendere le strade di Palermo per l’atteso e amato Festino di Santa Rosalia. “Ne viene fuori – ha scritto Salvatore Ferlita su Repubblica – un romanzo di formazione, con tanto di ferite da leccare e rimorsi da tacitare, ma pure una narrazione antropologica, che mostra, alla fine, il geroglifico straziato di un destino collettivo”.

Luglio 1960 a Palermo. La polizia del governo Tambroni spara sui manifestanti dello sciopero generale e lascia morti in piazza. In un’altra piazza vicina, quella di Monreale, la gente si accalca sotto il palco di “Campanile sera”, popolarissima trasmissione di Mike Bongiorno in cui alcuni Comuni italiani si sfidano su cultura e sport. Monreale si prepara a un contestatissimo bis della sfida con Chioggia, accendendo lo scontro fra Nord e Sud. Intanto, si allestiscono i tradizionali festeggiamenti per Santa Rosalia. E su tutto incombe la profezia di fratello Emman, che fissa per le 13.45 del 14 luglio la fine del mondo.

In questo turbine di avvenimenti, due adolescenti, un apprendista muratore e un cameriere, si ritrovano per caso e decidono di incrociare i loro destini in un progetto balordo, un sequestro che cambierà per sempre le loro esistenze.

In una Palermo illuminata dalla luce, anzi dalle luci, di un riscatto universale, i protagonisti del romanzo trasformano in avventura purissima il groviglio in cui, senza calcolo delle conseguenze, si sono infilati.

Gian Mauro Costa ravviva con talento la tradizione del romanzo di formazione: in queste pagine si sentono Mark Twain e Alain-Fournier, il cinema francese e americano, ma soprattutto si avverte la lingua smagliante di un narratore autentico.