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I “RISVOLTI” DELLA DOMENICA / “Francesca”

Rubrica a cura di Salvatore Picone

Ne abbiamo già parlato e tanti ne hanno scritto. Ma per questa domenica di maggio 2022, esattamente trent’anni dopo quel terribile 23 maggio 1992, il nostro pensiero va a Giovanni Falcone, ai suoi “angeli custodi” Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. E a Francesca Morvillo che è rimasta accanto all’amore della sua vita fino alla fine. Il suo ritratto intenso e commovente, come lo ha definito la scrittrice Stefania Auci, ci arriva trent’anni dopo dalla penna di Felice Cavallaro, giornalista che ha vissuto, raccontandola, dentro quarant’anni di storia siciliana. Francesca. Storia di un amore in tempo di guerra edito da Solferino, per non dimenticare.

Ci sono l’amore e l’intesa. L’impegno e il sacrificio in un Paese in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci. Al centro della scena è una donna, Francesca Morvillo, insieme all’uomo cui ha scelto di stare accanto fino all’ultimo, consapevole del pericolo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Francesca è figlia, sorella, moglie di giudici e magistrato a sua volta. Giovanni lancia la sfida più ambiziosa alla mafia insieme ai giudici del Pool. Felice Cavallaro ne rievoca in queste pagine i caratteri e la complicità, la forza e le debolezze. E ripercorre come in un romanzo le tappe della loro vita, dall’adolescenza al primo matrimonio di lei, dal loro incontro agli anni più felici, dal comune impegno civile alla diffidenza dei colleghi, dall’esilio forzato all’Asinara con il giudice Paolo Borsellino e sua moglie Agnese all’attentato scongiurato nella villa dell’Addaura. Fino agli intrighi più odiosi. Sullo sfondo uno Stato assente, distratto, forse anche colluso. Poi le polemiche per il trasferimento di Falcone a Roma e quel rientro a Palermo per una vacanza che non faranno mai. Dopo l’esplosione a Capaci Francesca sembra ancora in vita. I suoi occhi si aprono per l’ultimo istante. Il tempo di sussurrare poche parole: «Dov’è Giovanni?».