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I “RISVOLTI” DELLA DOMENICA / “Arrocco siciliano”

a cura di Salvatore Picone

Come ha scritto Aldo Cazzullo, il nuovo libro di Costanza DiQuattroArrocco siciliano, Baldini+Castoldi – è un “romanzo tutto dialoghi, serrato appunto come una pièce teatrale”. E forse anche per questo la lettura di queste trecento pagine – così come era avvenuto per Giuditta e il monsù, letto nel tempo di un volo dalla Sicilia a Milano – ti accompagna felice fino all’ultima riga.

La scrittrice siciliana, che non può fare a meno di raccontare inquietudini e contraddizioni, vizi e virtù della sua isola, avvia il racconto indicando il paradosso della Sicilia, quasi un velato omaggio a Gesualdo Bufalino, alla luce e al lutto di una terra solare insidiata dalla tenebra.

La scena, visto che si accennava al Teatro, si svolge a Ibla, amatissima dall’autrice. Città, per dirla ancora con Bufalino, che “recita con due luci, terra che indossa il suo barocco col ritegno d’una dama antica”.

Ecco il risvolto.

È l’alba del Novecento, a Ibla, lì dove la vita scorre fiacca sulla campagna stanca; lì dove si accalcano notabili tronfi, mogli tradite e poveri diavoli; lì dove la farmacia Albanese, per tutti «molto più di una chiesa», di colpo rimane orfana di colui che da tanti anni la amministra con riserbo monastico. Quando a succedergli accorre da Napoli un giovane senza passato, accolto da ostilità e diffidenza che piano piano si sciolgono in un cauto abbraccio, il paese prende a pulsare e la farmacia a rivivere. Ad Antonio Fusco, questo il suo nome, toccherà navigare tra rimorsi polverosi e sciatiche ostinatissime, menzogne sottopelle e vizi feroci, amicizie insperate e cicalecci di popolo; e mentre scongiura il passato e insieme ne resta imbrigliato, mentre si gioca tutto con una mano di carte o una mossa di scacchi, lui riscoprirà e farà riscoprire la vita a chi pure «si sente morire da un pezzo».

Dopo Donnafugata e Giuditta e il monsù, Costanza DiQuattro firma un nuovo quadro a tinte calde e d’antan, in cui la storia di un uomo accarezza quella di tutti in un incontro agrodolce tra redenzione e vendetta.