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Valle dei Templi, si recupera il santuario rupestre

Un luogo legato al culto delle acque dove probabilmente sorgeva l’acropoli della città greca

Sarà ricostruito in maniera perfetta. Il parco della Valle dei Templi offrirà ai turisti un angolo suggestivo e a tratti anche enigmatico. Si tratta del restauro del complesso monumentale del santuario rupestre legato al culto delle acque che sgorgano da due cavità naturali.

Si trova sul versante orientale di Agrigento, a ridosso del promontorio che culmina con la Rupe Atenea, dove probabilmente sorgeva l’acropoli della città greca, già descritta da Polibio. Ma la storia del sito è estremamente complessa e stratificata. Siamo fuori dal circuito delle mura orientali, tra queste e il vallone del fiume Akragas (oggi San Biagio), a circa un centinaio di metri dalle monumentali fortificazioni di Porta I, a sud-est della chiesa di San Biagio. Avvicinandosi, si nota l’insenatura nel costone, che con grande probabilità è stata modificata per ospitare una fontana: ai piedi della parete rocciosa, si aprono le due grotte, e una galleria ipogea che fungeva da acquedotto; qui è la struttura principale del complesso monumentale, costituita da un edificio a pianta rettangolare e a due piani, che si apre verso Est su di uno spazio recintato di forma trapezoidale con vasche a caduta disposte su più livelli, dal santuario soprastante.
C’era davvero bisogno di un intervento d’urgenza per riportarlo allo splendore di un tempo. Per offrire così ai tanti che giungono in città un angolo che ha tanta storia da raccontare. In quel percorso legato al mito e alla grande storia.

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