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Paolo Mieli alla “Strada degli scrittori”: “In Italia manca il coraggio degli intellettuali”. E agli aspiranti autori ha detto: “Occorre la sintesi ed essere scomodi ed eretici”

Il grande giornalista e storico italiano ha risposto alle domande di Felice Cavallaro nel secondo appuntamento con le “Grandi interviste”. La memoria, la ricerca dei fatti scomodi, Sciascia e la lotta alla mafia vista dalla lente dello storico.

La memoria, il futuro. La ricerca dei fatti scomodi che nessuno va a cercare. La mancanza di intellettuali coraggiosi come Leonardo Sciascia. La lotta alla mafia vista dalla Storia e la lezione della sintesi per gli aspiranti scrittori.
Un fiume in piena. Il grande giormalista e storico Paolo Mieli nel salotto in rete della “Strada degli scrittori” ha conversato con Felice Cavallaro, direttore della “Strada” che ha invitato Mieli ad Agrigento al prossimo Master di scrittura.

Il secondo appuntamento con le “Grandi interviste” – che si può rivedere su questo sito, e sempre sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube – è stato dedicato al libro La terapia dell’oblio (Rizzoli) di Paolo Mieli. “Pagine – ha detto l’autore – dedicate alla memoria che si ingolfa col passare degli anni”.

Nel corso della conversazione si è parlato anche di Leonardo Sciascia, il maestro del dubbio: “La rappresentanza del partito sciasciano in Italia –  ha detto Mieli – non l’ha raccolta nessuno. Non c’è un grande scrittore che posso considerare, nel coraggio anche di fare affermazioni scomode, come l’erede di Sciascia. O meglio, non c’è un grande scrittore che ha avuto e ha la sua dimensione e il suo coraggio intellettuale”.

“La forza che ebbe Sciascia – ha aggiunto – non è solo nelle cose che ha detto, ma anche il coraggio di dirle apertamente. Occorrono idee giuste, letture giuste e coraggio degli intellettuali che si vede sempre meno. Gli intellettuali italiani da molto tempo se la prendono con i bersagli facili”.

Parlando di Sciascia, Cavallaro ha ricordato una delle attività culturali della “Strada degli scrittori”, il Master di scrittura, invitando Mieli ad Agrigento. “Consiglio innanzitutto l’esercizio di sintesi – ha detto il giornalista e storico italiano – chi vuole scrivere un libro, scriva prima trenta righe, una paginetta compiuta dove metterci dentro tutto. Spesso vediamo libri senza un finale. Occorre scrivere prima la trama”.

 

Qui la risposta alla domanda su Sciascia

S.P.