fbpx

Beato Livatino: “Qui si respira il suo profumo di santità”

Claudia Vecchio, presidente dell’associazione “Casa Giudice Livatino”, racconta la casa canicattinese dove visse, con i genitori, il Giudice Beato ucciso dalla mafia nel 1990. Un luogo inserito nella rete delle “Case della Memoria” che continua ad attrare viaggiatori e fedeli

“Dal giorno della beatificazione le visite sono notevolmente incrementate, sono venute tantissime scolaresche dell’agrigentino e non solo. Non sappiamo quante persone siano esattamente venute perché non stacchiamo i biglietti e non tutti firmano il registro delle presenze, ma dallo scorso giugno ad oggi, tra scolaresche e visitatori, credo siano venute a visitare la casa museo almeno duemila persone”. Così Claudia Vecchio, presidente dell’associazione “Casa Giudice Livatino” nel giugno 2021, sul sito delle “Case della Memoria”.

La casa del Beato canicattinese, infatti, fa parte della rete nazionale delle “Case della Memoria” insieme a “Casa Don Pino Puglisi”, ed è sempre stata aperta ai visitatori dalla proprietaria, la signora Giuseppina Profita, che l’ha ereditata dal papà del giudice Rosario Livatino ucciso dalla mafia nel 1990. Da diversi mesi le visite guidate gratuite, solo su prenotazione, sono a cura dell’associazione nata per gestire al meglio la casa-museo.

“In questo periodo – ha sottolineato Claudia Vecchio – abbiamo molte richieste anche da scuole di diverse regioni d’Italia per poter visitare la casa in videoconferenza, in questi giorni ne faremo una con una scuola di Trento, con l’aspettativa che quando la situazione sanitaria migliorerà in tanti possano venire a visitare la casa del giudice. E’ per noi un grande orgoglio poter custodire questo luogo in cui si respira profumo di santità”. E’ possibile trovare tutte le informazioni per poter visitare gratuitamente la casa del “giudice ragazzino”, che si trova a Canicattì in via Regina Margherita n.166, sul sito www.casagiudicelivatino.it. “Nella dimora e soprattutto nella camera/studio di Rosario – si legge sul sito – si percepisce, ancora oggi, il suo spirito e la sua tempra fortificata dalla grazia di Dio.

Nel 2015 la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento ha decretato che l’immobile esaminato e i beni mobili in esso custoditi sono dichiarati d’interesse storico, artistico, architettonico ed etnoantropologico di particolare importanza, in quanto connubio tra valenza architettonica e preziosa testimonianza di memoria storica e di avvenimenti socio politici caratterizzanti il territorio di Agrigento e della sua provincia. Nella casa-museo, oltre alla toga e alla macchina da scrivere, è possibile ammirare le reliquie del giudice beato: dai vari libri, codici, riviste e film in Vhs che hanno accompagnato la sua crescita ispirata ai principi di giustizia e cristianità con un pizzico di sano umorismo”.

Lassociazione “Casa Giudice Livatino”, inserita nel percorso turistico della “Strada degli scrittori”, è stata costituita meno di un anno fa “per mantenere vivido il ricordo del Giudice Rosario Angelo Livatino, oggi Beato, anche a beneficio delle generazioni future che non hanno avuto esperienza diretta della vile stagione degli attentati di mafia degli anni ’90. E il ricordo del giudice trova linfa vitale nelle emozioni e nelle riflessioni che la casa museo, intrisa della sua memoria, suscita nel visitatore”.

“La Casa Museo Livatino continua, senza sosta e con evidente determinazione, quella missione di divulgazione che è dovuta ai luoghi della memoria. Con questo spirito di dedizione e di azione – afferma Giuseppe Nuccio Iacono, referente per la Sicilia e Calabria della rete Nazionale case della Memoria- vengono accolti un sempre crescente numero di visitatori desiderosi di entrare nell’atmosfera ancora intatta che gli ambienti da sempre mantengono anche grazie alla continua e attenta cura della proprietaria della Casa Museo Rosario Livatino”.