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Aldo Cazzullo racconta CasaSciascia su “Io Donna”

Invitato dalla “Strada degli scrittori”, l’editorialista del Corriere della Sera racconta la visita a CasaSciascia: “Qui ci sono i ricordi di una vita semplice ma profonda”

Quando Sciascia divenne scrittore grazie alle donne.  Aldo Cazzullo racconta la sua visita a CasaSciascia nel noto settimanale del Corriere “Io Donna”. “Sono  commoventi quelle stanzette pieni di libri, i lettini delle due figlie che da adulte ancora ricordano le craniate prese a turno contro l’unico comodino centrale, i ricordi di una vita semplice ma profonda… In quella casa, che Leonardo da bambino divideva con tre zie cui era legatissimo, nacque il suo primo romanzo Le parrocchie di Regalpetra e la raccolta di poesie La Sicilia, il suo cuore. Qui la zia maestra lo introdusse alla lettura dei classici e gli trasmise l’amore per la lettura. Fu anche il posto in cui il giovane Sciascia apprese i segreti e la passione  per la cucina siciliana dalle altre due zie. Se era diventato scrittore – amava ricordare – lo doveva al fatto di aver vissuto in un ambiente animato da donne”.

Come ricorda quella frase incisa nella targa collocata nel trentennale della morte di Sciascia dalla “Strada degli scrittori” che ha invitato Cazzullo, lo scorso 21 giugno, in occasione della presentazione al Consorzio universitario de libro A riveder le stelle, a visitare i luoghi dell’eretico racalmutese: “Il mio amico Felice Cavallaro, – ha scritto Cazzullo – che da quarant’anni racconta la Sicilia alle lettrici e ai lettori del Corriere della Sera, mi ha portato a casa di Leonardo Sciascia, a Racalmuto”. In quelle stanze dove sono state girate recentemente le scene del cortometraggio Argos, scritto e diretto da Fabio Bagnasco, ispirato all’opera del grande scrittore nato cento anni fa

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