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Luigi Pirandello per scardinare i pregiudizi, un premio speciale

I ragazzi di Ostuni si sono aggiudicati il premio speciale Valle dei Templi per la loro versione di “La Signora Frola e il Signor Ponza, suo genero”. Un riconoscimento legato al territorio anche nel nome, che riconosce l’importanza di un lavoro che scardina alcuni pregiudizi, usa l’arma dell’umorismo  e il valore della verità “riesce con efficacia a centrare il tema della dicotomia “apparenza-realtà” aprendolo a un dibattito di più ampio respiro sulla tematiche sociali e di genere”, recita la motivazione.

Per il nostro dietro le quinte, abbiamo incontrato la professoressa Dorotea Valentina Eufemia Longo che rappresenta in questa breve intervista tutto lo spirito della III D SSPG Barnaba-Bosco – plesso Bosco di Ostuni. La Longo infatti, siciliana di Catania, è anche una scrittrice, appassionata d’arte e del ricco patrimonio monumentale del Sud. Autrice di una detective stories all’inglese e di racconti. È guida turistica della Regione Puglia e presidente dell’associazione culturale “Ostuni città messapica” per la promozione e conoscenza del territorio.

Avevate già lavorato su dei testi del drammaturgo agrigentino? O sul teatro in generale?

Per i ragazzi è la prima esperienza con la scrittura di un testo teatrale. Avevamo già lavorato su Pirandello ed i ragazzi avevano avuto modo di apprezzarne la modernità.

Il concorso focalizza molto l’attenzione sulle riflessioni che Pirandello riesce a portare alla luce anche adesso. Qual è stata la vostra impressione al riguardo?

Gli spunti di riflessione sono relativi all’importanza che si dà all’immagine del mondo attuale. I ragazzi hanno compreso come i social mostrino stereotipi che nulla hanno di reale.

La valenza didattica del teatro, noi puntiamo molto anche su questo. Cosa ci dite del vostro progetto?

Dorotea Longo al Salone Internazionale del Libro di Torino
Dorotea Longo al Salone Internazionale del Libro di Torino

Il laboratorio teatrale è fondamentale per avere una conoscenza dei ragazzi a tutto tondo, farli esprimere al meglio senza ansia e dimostrare loro che lo studio può essere anche piacevole.
Quest’esperienza ha spronato i ragazzi ad aver un maggiore rispetto dell’altro, allo spirito di collaborazione e un senso critico che spesso resta sopito durante le normali lezioni. Inoltre, hanno dimostrato la loro caparbietà e la loro determinazione nel voler portare a compimento detto progetto, superando problemi burocrati e non.

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Gli studenti durante le prove di rappresentazione

Anche questo aspetto, è un feedback utile alla manifestazione. L’arte è uno strumento attraverso cui conoscere meglio il mondo. Qual è la sua esperienza?

Il mio rapporto con l’arte e il teatro è costante. Intanto, pur essendo una docente d’inglese, la mia passione per l’arte mi ha condotta a divenire una guida turistica, potendo così godere delle bellezze artistiche del nostro Paese e, contemporaneamente, permettendomi di farle apprezzare agli altri. Per quanto concerne il teatro oltre a sostenerlo e apprezzarlo, ho la fortuna di esserne stata anche protagonista.
Le difficoltà nel portare avanti progetti culturali sono spesso di carattere burocratico. Ma per quanto riguarda i ragazzi ci si scontra spesso con l’idea che cultura sia sinonimo di noia. Purtroppo, talvolta capita anche di scontrarsi con una mentalità ancora troppo concentrata su un modello di studio ed insegnamento classico.

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La classe III D al completo con la Prof. Rosita Mastronardo, docente di Lettere