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21 Settembre 1990/2020. Per ricordare il giudice Rosario Livatino

Trent’anni fa, lungo la strada 640, veniva ucciso il giudice canicattinese. Dopo il presidente della Camera Roberto Fico ad Agrigento, arriva il Capo dello Stato Mattarella a Palermo

Era il 21 settembre del 1990. Da Canicattì, dive abitava con gli anziani genitori, anche quella mattina si spostò ad Agrigento per raggiungere il Tribunale di via Atenea. Era senza scorta. Lo uccisrero quattro sicari della Studda agrigentina – organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa nostra. Era a bordo della sua vettura, quando fu speronato dall’auto dei killer. Tentò disperatamente una fuga a piedi attraverso i campi limitrofi ma, già ferito da un colpo ad una spalla, fu raggiunto dopo poche decine di metri e freddato a colpi di pistola. Del delitto fu testimone oculare Pietro Nava, un commerciante di porte blindate del nord. Grazie alle sue dichiarazioni furono individuati gli esecutori dell’omicidio.

Nel trentesimo anniversario della morte di Livatino tante le iniziative promosse in Sicilia. Il 19 settembre scorso il presidente della Camera Roberto Fico ha partecipato all’iniziativa dedicata al “giudice ragazzino” che si è svolta in Tribunale.

Il presidente Fico, prima di recarsi ad Agrigento, ha inaugurato a Racalmuto, nella sede della Fondazione Sciascia, una mostra di fotografie scattate da Leonardo Sciascia negli anni ’50.

Trent’anni dopo parla Piero Nava, l’agente di commercio che vide e denunciò gli assassini. Intervistato da Felice Cavallaro per il Corriere della Sera, il testimone che ha dovuto cambiare con moglie e figli identità e Paese spiega di non avere mai avuto ripensamenti “nonostante la mia vita in incognito, sempre con la coscienza a posto”.

Di Nava e del ruolo fondamentale dei testimoni di giustizia, nel giorno dell’anniversario che cade il 21 settembre, si parla a Palermo con un convegno organizzato dall’Associazione nazionale magistrati. A Palermo anche don Giuseppe Livatino, il primo postulatore del processo di beatificazione. Sarà presente il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Coordina i lavori Felice Cavallaro, giornalista e scrittore, direttore della “Strada degli scrittori”.

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